mercoledì 2 ottobre 2013

Teatro – “L’arte della truffa” di Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli

Se è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera, al Teatro Golden di Roma i sorrisi dovranno essere smaglianti. La “prima” andata in scena da poche ore nel delizioso salotto di via Taranto è stata una piacevolissima sorpresa. Una commedia gradevole, divertente, scritta e diretta con grazia dai quattro coautori ed interpretata con maestrìa da Gianni Ferreri, Barbara Pieruccetti, Giancarlo Ratti e Sergio Solli, ha fatto ribollire di entusiasmo la platea gremita in ogni posto. E’ raro assistere ad un’armonia tale tra quattro attori di questo calibro, perdipiù durante una “prima”. Quel che ne è nata è stata una rappresentazione di grande intensità, due ore di divertimento senza il minino calo di tensione. Straordinario Giancarlo Ratti, un suo sguardo vale il prezzo del biglietto, nell’interpretare un imprenditore (Gianmario) ossessionato dall’onestà ereditata dalla sua famiglia integerrima alle prese con la moglie, una credibilissima Barbara Pieruccetti, il cui passato nasconde forse un lato non proprio irreprensibile. Gianni Ferreri, il truffatore agli arresti domiciliari nell’abitazione dei due, non sbaglia un solo tempo comico e Sergio Solli è un cardinale di irrefrenabile ilarità. Una pièce riuscitissima che colpisce per la sua freschezza, per il ritmo, per la bravura degli interpreti e per una regia davvero sorprendente, ennesimo colpo di genio di Augusto Fornari. Tra gli altri interpreti una bellissima Desirèe Popper, la vicina di casa brasiliana dei nostri eroi, e Danilo Giannini con Michele Iovane nei panni dei due carabinieri addetti al controllo degli arresti di “Vincenzo”-Ferreri. Tra tanta abbondanza di bravura, emozionante la partecipazione in video del grande Sergio Fiorentini e un cameo di Maurizio Mattioli.  Difficile iniziare meglio di così una stagione teatrale. Ma il Golden non è nuovo alle sorprese.
Dal 1° al 20 ottobre al Teatro Golden di Roma – via Taranto 36


(Recensione di Paolo Leone)

1 commento:

  1. Confermo e sottoscrivo pienamente quanto detto da Paolo. Il testo, attualissimo e non banale (con il riferimento ai gentiluomini di casa pontificia), la struttura del teatro e soprattutto la coinvolgente perfezione dei protagonisti, inserisce lo spettatore al centro stesso della scena, traghettandolo in una due ore di intelligente e astuta comicità.

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