giovedì 1 agosto 2013

Libro - "Educazione siberiana", di Nicolai Lilin

(recensione di Gianluca Dibenedetto)

L'autore, classe 1980, nasce in una regione della Siberia, la Transnistria, e descrive in maniera romanzata la sua adolescenza in una comunità criminale fondata su rigidi e solidi principi che si basano sull'assoluta assenza di rispetto per l'apparato statale post sovietico al quale attribuisce tutte quelle connotazioni negative di una macchina pubblica nata e cresciuta tra politica corrotta e sistema giudiziario assolutamente in linea con quest'ultimo.
L'altra faccia della medaglia di questo regime criminale é l'assoluto rispetto per l'uomo e per quei principi che, a pensarci bene, ci riportano a memoria, per molti aspetti, a caratteri fondamentali di una società civile.
Lo stile di Lilin è diretto e crudo ma non tendente a scioccare il lettore quanto semplicemente a rendere l'idea dell'aria che lui ha respirato e riesce, con una descrizione attenta ma non noiosa a fare vedere gli ambienti in cui il tutto si svolge e sentimenti provati.
Da questo libro è stata già tratta la sceneggiatura di un film di Salvatores.

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